
- 11 Ottobre 2017 alle 17:13
Il Tribunale di Verona ha riconosciuto la facoltà per il richiedente, in caso di rigetto da parte del Sindaco della propria domanda amministrativa di cittadinanza, di presentare ricorso al Tribunale del luogo di residenza. All’esito degli accertamenti, il Tribunale ha dichiarato il diritto del richiedente ad essere riconosciuto cittadino italiano, in applicazione del principio ormai pacifico secondo il quale “riacquista la cittadinanza italiana dal 1° gennaio 1948 anche il figlio di donna nella situazione descritta, nato prima di tale data e nel vigore della legge n. 555 del 1912, e tale diritto si trasmette ai suoi figli, determinando il rapporto di filiazione, dopo l’entrata in vigore della Costituzione, la trasmissione dello status di cittadino, che gli sarebbe spettato di diritto in assenza della legge discriminatoria”.